lunedì 9 maggio 2011

SECONDA GUERRA MONDIALE

La seconda guerra mondiale è il conflitto che tra il 1939 e il 1945 ha visto confrontarsi da un lato le potenze dell'Asse e dall'altro i paesi alleati. Viene definito «mondiale» in quanto, così come già accaduto per la Grande Guerra, vi parteciparono nazioni di tutti i continenti e le operazioni belliche interessarono gran parte del pianeta.
Ebbe inizio il 1º settembre 1939 con l'invasione della Polonia da parte della Germania; terminò, nel teatro europeo, l'8 maggio 1945 con la resa tedesca e, nel teatro asiatico, il successivo 2 settembre con la resa dell'Impero giapponese a seguito dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
È considerato il più grande conflitto armato della storia, e costò all'umanità sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri per un totale di 55 milioni di morti. Le popolazioni civili si trovarono, infatti, direttamente coinvolte nel conflitto a causa dell'utilizzo di armi sempre più potenti e distruttive, spesso deliberatamente indirizzate contro obiettivi non militari. Nel corso della guerra si consumò anche la tragedia dell'Olocausto perpetrata dai nazisti nei confronti degli ebrei.
Al termine del conflitto si instaurò un nuovo ordine mondiale, fondato sulla contrapposizione, nota come "guerra fredda", tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, mentre l'Europa, ridotta ad un cumulo di macerie, proseguendo l'involuzione iniziata con il primo conflitto mondiale, perse definitivamente la propria egemonia sul pianeta.
L'inizio della guerra viene indicato da gran parte della storiografia nel 1º settembre del 1939. Quel giorno la Germania invase la Polonia, provocando, il successivo 3 settembre, la dichiarazione di guerra di Gran Bretagna e Francia, legate da un patto di alleanza con i polacchi e ormai decise a frenare l'aggressività tedesca. Il 17 settembre, sulla base degli accordi stabiliti dal Patto Molotov-Ribbentrop, l'Unione Sovietica invase a sua volta la Polonia, occupandone la parte orientale.
Altre periodizzazioni, meno tradizionali, fanno risalire concretamente l'inizio del conflitto con eventi bellici precedenti scatenati dalle tre Potenze del successivo Patto Tripartito: l'aggressione italiana all'Etiopia, la guerra di Spagna o l'attacco giapponese alla Cina.
Con il Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943 venne reso pubblico l'armistizio di Cassibile: il Regno d'Italia fu la prima, fra le potenze maggiori, ad abbandonare il campo (più precisamente, l'Italia dichiarerà guerra, il 13 ottobre del 1943, all'ex alleato tedesco).
Il 23 agosto del 1944 venne arrestato Ion Antonescu, conducator della Romania. Sette giorni dopo, la Romania dichiarò guerra alla Germania. L'armistizio, per lo più dettato dai sovietici, fu firmato dai rumeni il 12 settembre. Il colpo di stato ai danni di Antonescu, secondo alcuni[121], potrebbe aver accorciato la seconda guerra mondiale di circa sei mesi, rendendo più rapida l'avanzata sovietica.
Il 17 agosto 1944 Pierre Laval diede le dimissioni da capo del governo della Francia di Vichy, mentre tre giorni dopo Philippe Pétain venne condotto in Germania, pressoché prigioniero dei tedeschi. La liberazione di Parigi (25 agosto) segnò la fine dell'operazione Overlord.
Il 4 settembre 1944, la Finlandia pattuì con i sovietici un cessate il fuoco. Il 19 settembre le due parti firmarono l'armistizio di Mosca, che pose fine alla "guerra di continuazione". Tra gli accordi, l'impegno dei finlandesi a scacciare tutti i nazisti presenti in patria: la Finlandia dichiarò guerra alla Germania il 28 settembre, impegnandosi contro di essa nella guerra di Lapponia.
Il 15 ottobre 1944 Miklós Horthy, capo provvisorio dello stato ungherese, avviò colloqui di resa coi sovietici; venne arrestato e sostituito da Ferenc Szálasi. Il 4 aprile 1945 si conclusero ufficialmente le operazioni sovietiche per scacciare i nazisti dall'Ungheria.
Il 6 aprile 1945 gli alleati danno inizio all'offensiva di primavera nell'Italia settentrionale con l'obbiettivo di liberare tutto il nord Italia dall'occupazione nazista e far crollare il regime della Repubblica Sociale Italiana.
Il 25 aprile 1945 i partigiani italiani liberarono Milano e Torino. La fine della Repubblica di Salò venne sancita da Benito Mussolini: militari e civili vennero sollevati dal vincolo di giuramento. Mussolini venne fucilato il 28 aprile. La sconfitta ufficiale dell'RSI avvenne il 29 aprile, mentre il dispositivo della resa di Caserta entrò in vigore il 2 maggio.
Il 7 maggio 1945 Alfred Jodl firmò la resa incondizionata delle forze armate tedesche a Reims, di fronte ai rappresentanti militari degli Alleati occidentali. Il giorno dopo finì formalmente la guerra in Europa. Le forze dell'Impero giapponese si ritirarono ovunque ma non si arresero.
L'8 maggio 1945 Wilhelm Keitel firmò la resa definitiva della Wehrmacht a Berlino di fronte ai capi militari dell'Armata Rossa.
Il 6 agosto 1945 il quadrimotore B-29 Enola Gay sganciò una bomba atomica sulla città di Hiroshima (Giappone). Il 9 agosto un secondo ordigno nucleare fu sganciato su Nagasaki. Il 15 agosto l'imperatore Hiro Hito annunciò la resa incondizionata del Giappone, ponendo fine alla guerra.

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