mercoledì 22 giugno 2011

CUBISMO

Il cubismo è una corrente artistica rivoluzionaria nata dall'analisi alternativa della realtà ad opera di Pablo Picasso e George Braque. Il movimento nasce nella prima decade del ventesimo secolo e si caratterizza per la rappresentazione di oggetti reali interpretata da diversi punti di vista.
Sebbene possa sembrare associata all'arte astratta e geometrica, l'arte cubista rappresenta simultaneamente i diversi lati di una forma osservati da più punti di vista. Il punto di forza degli artisti che si rispecchiano in questa corrente sta nell'abilità di creare su di una superficie bidimensionale come la tela l'illusione di un oggetto nello spazio, obiettivo principale dei pittori post-rinascimentali. Forma e spazio prendono così nuovi assestamenti, creando rapporti visivi che cambieranno in modo radicale l'impronta artistica occidentale.
I più importanti esponenti di questo movimento sono: Pablo Picasso e Georges Braque.

ENERGIA NUCLEARE

In ingegneria energetica con energia nucleare (detta anche energia atomica), si intendono tutti quei fenomeni in cui si ha produzione di energia in seguito a trasformazioni nei nuclei atomici; tali trasformazioni sono dette "reazioni nucleari".
L'energia nucleare, insieme alle fonti rinnovabili e le fonti fossili, è una fonte di energia primaria, ovvero è presente in natura e non deriva dalla trasformazione di altra forma di energia, ed è considerata una valida energia alternativa ai tradizionali combustibili fossili. Benché alcuni considerino tale fonte energetica anche come rinnovabile, recentemente la Commissione europea si è espressa affermando che il nucleare non è da considerarsi come rinnovabile.. Benché inoltre rappresenti in gran parte una forma di energia pulita dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica (CO2) in atmosfera, presenta almeno in parte diversi altri problemi ambientali e di pubblica sicurezza per quanto riguarda i fenomeni connessi alla radioattività attraverso le scorie radioattive.

FUSIONE NUCLEARE:
Un procedimento per ottenere energia dall'atomo è la fusione nucleare. Essa è esattamente l'opposto della fissione: invece di spezzare nuclei pesanti in piccoli frammenti, unisce i nuclei leggeri (a partire dall'idrogeno, composto da un solo protone) in nuclei più pesanti: la massa di questi ultimi è minore della somma di quelli originari, e la differenza viene emessa come energia sotto forma di raggi gamma ad alta frequenza e di energia cinetica dei neutroni emessi. La percentuale di massa trasformata in energia si aggira attorno all'1%, un quantitativo comunque enorme per la legge di conservazione della massa/energia.

FISSIONE NUCLEARE:

La fissione consiste nel rompere il nucleo dell'atomo per farne scaturire notevoli quantità di energia: quando un neutrone colpisce un nucleo fissile (ad esempio di uranio-235) questo si spacca in due frammenti e lascia liberi altri due o tre neutroni (mediamente 2,5).
La somma delle masse dei due frammenti e dei neutroni emessi è leggermente minore di quella del nucleo originario e di quelle del neutrone che lo ha fissionato: la massa mancante si è trasformata in energia. La percentuale di massa trasformata in energia si aggira attorno allo 0,1%, cioè per ogni kg di materiale fissile, 1 g viene trasformato in energia.
Se accanto al nucleo fissionato se ne trovano altri in quantità sufficiente e in configurazione geometrica adatta (massa critica), si svilupperà una reazione a catena in grado di auto sostenersi per effetto delle successive fissioni dei nuclei causate dai neutroni secondari emessi dalla prima fissione.

SISTEMA NERVOSO


Per sistema nervoso si intende un'unità morfo-funzionale caratterizzata da un tessuto altamente specializzato nell'elaborazione di segnali bioelettrici. Nei Vertebrati, un'altra caratteristica fondamentale del sistema nervoso sta nella sua duplice collocazione anatomica: distinguiamo un nevrasse, collocato all'interno di un rivestimento costituito da tre strati fibro-vascolari (meningi) situato all'interno del cranio sistema extranevrassiale che comprende tutte le strutture che decorrono all'esterno dello scheletro osseo. La presenza del rivestimento meningeo fa distinguere due grandi spazi bio-umorali in cui il Sistema Nervoso è immerso: il liquido cerebrospinale e lo spazio extravascolare. Inoltre il sistema nervoso ha il compito di coordinare le diverse funzioni dei nostri organi. Le cellule nervose sono dotate di sensibilità che permette di ricevere, riconoscere e trasmettere tutti gli stimoli fisici e chimici provenienti dall'esterno e dall'interno del nostro organismo. L'interfaccia che viene a costituirsi tra i due ambienti è detta barriera ematoliquorale (BEL). Il tessuto nervoso è composto da tre elementi fondamentali:
  1. la cellula nervosa (neurone) composta da un soma, detto anche corpo cellulare, e dai suoi prolungamenti (assone o neurite e i dendriti).
  2. nel nevrasse la glia, ovvero tutte le cellule non nervose, che distinguiamo in astroglia, oligodendrooglia ed ependimoglia e nel nervo periferico la cellula di Schwann.
  3. il tessuto connettivo fibroso.
La distinzione tra sistema nervoso centrale e periferico fa riferimento alla provenienza dei prolungamenti della cellule nervose ed al fatto che il rivestimento dei prolungamenti (assoni e/o dendriti) sia costituito dagli oligodendrociti (mielina centrale piuttosto che dalle cellule di Schwann (mielina periferica).
Macroscopicamente distinguiamo i seguenti organi del Sistema Nervoso:
Il sistema nervoso compie tre principali funzioni: sensoriale, integrativa (che include: pensiero, memoria, ecc.), motoria.
In senso lato possiamo attribuirgli un ruolo "computazionale" di informazioni che viaggiano sotto forma di perturbazioni del potenziale di membrana delle cellule e che vengono elaborate nell'ambito di complessi sistemi di accoppiamento tra evento elettrico ed eventi biochimici entro dei compartimenti specifici dello spazio intercellulare che chiamiamo sinapsi.

SISTEMA ENDOCRINO

L'apparato endocrino o sistema ormonale è rappresentato da un insieme di ghiandole e cellule (dette ghiandole endocrine e cellule endocrine) le quali secernono delle sostanze proteiche o lipidiche chiamate ormoni. Il sistema endocrino gestisce il funzionamento dell'organismo umano o animale in collaborazione con il sistema nervoso.

APPARATO RIPRODUTTORE FEMMINILE

APPARATO RIPRODUTTORE MASCHILE

martedì 21 giugno 2011

A ZACINTO

Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque 

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque 

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. 

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura. 

L'INFINITO

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

SABATO DEL VILLAGGIO

La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giú da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore;
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dí del suo riposo. 

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno. 

Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

SAN MARTINO

La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.

ROSSO MALPELO


Rosso Malpelo è una novella dell'opera di Giovanni Verga, che comparve per la prima volta sul "Fanfulla" nel 1878 e che venne in seguito raccolta e pubblicata nel 1880 insieme ad altre novelle uscite nel 1879-1880 in "Vita dei campi."
Rosso Malpelo descrive la realtà di povertà e sfruttamento delle classi disagiate in Sicilia alla fine del XIX secolo, realtà che Verga conosceva ma che emergeva altresì dalle inchieste del Regno d'Italia da poco formatosi (1861). Principalmente, l'opera è un ritratto, umanissimo e di grande attualità, di un adolescente condannato dai pregiudizi popolari e dalla violenza della gente all'emarginazione e ad una tragica fine, similmente a quella del padre, oltre ad un duro lavoro nelle cave di rena siciliane.
Rosso Malpelo è un ragazzo con i capelli rossi, significava, secondo le leggende popolari, essere malizioso e cattivo. Per questo motivo Malpelo è maltrattato da tutti e non trova affetto nemmeno dalla madre che non accetta la sua scelta di vita, che non si fida di lui e che quando il ragazzo torna a casa dal lavoro gli chiede sempre se ha rubato dei soldi dallo stipendio; per di più la sorella lo "accoglie" sempre picchiandolo. Malpelo lavora con il padre, Mastro Misciu (al quale è stato dato il soprannome di Bestia), in una cava di rena rossa. I due sono molto legati: Misciu infatti è l'unico ad avergli mai dato affetto, e Malpelo, appena gli altri operai provano a prendere in giro il povero padre, lo difende. Un giorno Misciu Bestia accetta di lavorare in un punto della miniera tanto pericoloso che nessuno avrebbe fatto lo stesso... ma il bisogno di soldi lo aveva spinto a rischiare. La sera tardi, mentre Malpelo gli sta dando una mano, il pilastro cade all'improvviso addosso a Misciu. Rosso Malpelo, preso dalla disperazione e dal panico inizia ad urlare e a chiedere aiuto, ma, quando anche gli altri se ne accorgono, ormai è troppo tardi e Mastro Misciu è già morto. Dopo la morte del padre Malpelo diventa ancora più cattivo agli occhi degli altri e riprende a lavorare nella galleria dove era morto il padre. Qualche tempo dopo alla cava viene a lavorare un ragazzino piccolo e debole che prima faceva il muratore, ma che è stato costretto ad abbandonare il mestiere a causa di una caduta. Il ragazzo, soprannominato Ranocchio per il suo modo di camminare e di atteggiarsi viene subito preso di mira da Malpelo che lo tormenta in continuazione picchiandolo e insultandolo. Più Ranocchio non si difende, più lui continua: vuole che impari a reagire e ad affrontare la vita che non è sempre facile e che secondo lui è una continua sfida. In realtà il vero motivo è che Malpelo gli vuole bene e vuole insegnargli come difendersi (infatti spesso gli dà la sua razione di cibo pur di non farlo morire di fame, oppure lo aiuta con i lavori pesanti). Dopo qualche tempo viene ritrovato il cadavere di Mastro Misciu. Tutto ciò che a Malpelo rimane del padre sono pochi oggetti che Malpelo custodisce come tesori e tanti ricordi. Non molto tempo più tardi Ranocchio, che da un po' di tempo si era ammalato di tubercolosi, muore all'improvviso. Malpelo, rimasto solo, scompare nella cava: gli era stato affidato il compito di esplorare una galleria ancora sconosciuta. Nessuno si sarebbe assunto un compito così pericoloso ma lui, sapendo che nessuno se ne sarebbe preoccupato, accetta e parte: preso del pane, del di vino, gli attrezzi e i vestiti di suo padre, si addentra in quella galleria e non ne uscirà mai più.

GIOVANNI PASCOLI

Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912) è stato un poeta italiano, una figura emblematica della letteratura italiana di fine Ottocento.
Pascoli, malgrado la sua formazione eminentemente positivistica, rappresenta, insieme a Gabriele D'Annunzio, il maggior poeta decadente italiano. Dal Fanciullino, articolo programmatico pubblicato per la prima volta nel 1897, emerge una concezione intima e interiore del sentimento poetico, orientato alla valorizzazione del particolare e del quotidiano e al recupero di una dimensione infantile e quasi primitiva. D'altra parte, solo il poeta può esprimere la voce del "fanciullino" presente in ognuno: quest'idea consente a Pascoli di rivendicare per sé il ruolo, per certi versi ormai anacronistico, di "poeta vate", e di ribadire allo stesso tempo l'utilità morale (specialmente consolatoria) e civile della poesia. Pur non partecipando attivamente ad alcun movimento letterario dell'epoca, né mostrando particolare propensione verso la poesia europea contemporanea (al contrario di D'Annunzio), Pascoli manifesta nella propria produzione tendenze prevalentemente spiritualistiche e idealistiche, tipiche della cultura di fine secolo segnata dal progressivo esaurirsi del positivismo. Complessivamente, la sua opera appare percorsa da una tensione costante tra la vecchia tradizione classicista ereditata dal maestro Giosuè Carducci e le nuove tematiche decadenti, cui si accompagna un notevole sperimentalismo metrico e fonetico.

GIOVANNI VERGA

Giovanni Carmelo Verga (Catania, 2 settembre 1840 – Catania, 27 gennaio 1922) fu uno scrittore italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del verismo.
Uno dei suoi pensieri letterari più importanti è "L' ideale dell' ostrica", rappresentato perfettamente nel "Ciclo dei vinti".
A costituire tale ciclo sarebbe dovuto essere un gruppo di cinque romanzi a definizione tematica:


  • I Malavoglia
  • Mastro-don Gesualdo
  • La duchessa di Leyra
  • L'onorevole Scipioni
  • L'uomo di lusso
L'intera serie - secondo il progetto originario dello scrittore - avrebbe dovuto avere come comune denominatore un tema comune e universale, quello dell'indiscussa lotta dell'uomo per l'esistenza e per il progresso. L'opera completa rimarrà incompiuta in quanto La Duchessa de Leyra rimane solo abbozzato, mentre gli ultimi due romanzi previsti del Ciclo, L'Onorevole Scipioni e L'uomo di lusso, non verranno neppure iniziati.
Nella prefazione che precedeva I Malavoglia, pubblicato nel 1881, Giovanni Verga illustrava la struttura più complessa di cui l'opera avrebbe dovuto far parte, un ciclo appunto composto da cinque romanzi, che si sarebbe dovuto intitolare "Marea" perché Verga intendeva studiare il tema del progresso dell'umanità da una prospettiva che rovesciava il trionfalismo positivistico, cioè coloro che si opporranno al progresso saranno travolti da appunto questa marea chiamata"fiumana del progresso".
Si sostiene quindi chiaramente l'imparzialità del fato come fluire negativo. Nessuno è al sicuro dalla lotta per la vita.Solo successivamente decise di optare per il titolo "I Vinti".

Una frase di Verga cita a proposito :"L'ambiente siìociale determina il carattere e le esperienze di ciascuno:chi cerca di allontanarsi dal proprio ambienteper ambizioni di ricchezza o di potere, è fatalmente destinato ad essere sconfitto, a perdere i propri valori e la dignità umana"

lunedì 6 giugno 2011


La genetica (dal greco antico γενετικός ghenetikós, «relativo alla nascita», da γένεσις ghénesis, «genesi, origine») è la scienza, branca della biologia, che studia i geni, l'ereditarietà e la variabilità genetica degli organismi[1][2]. Il campo di studio della genetica si focalizza dunque sulla comprensione dei meccanismi alla base di questi fenomeni degli organismi, noti sin dall'antichità, assieme alla embriologia, ma non spiegati fino al XIX secolo, grazie ai lavori pionieristici di Gregor Mendel, considerato per questo il padre della genetica. Egli infatti per primo, pur non sapendo dell'esistenza dei cromosomi e della meiosi, attribuì ai 'caratteri' ereditati in modo indipendente dai genitori, la proprietà di determinare il fenotipo dell'individuo.
In una visione moderna, l'informazione genetica degli organismi è contenuta all'interno della struttura chimica delle molecole di DNA. I 'caratteri' mendeliani dell'individuo corrispondono a sequenze di DNA, chiamate geni presenti nel genoma in duplice copia (nel cromosoma ereditato dal padre e in quello ereditato dalla madre). I geni infatti contengono l'informazione per produrre molecole di RNA e proteine che permettono lo sviluppo e la regolazione dei caratteri cui sono correlati. Le proteine vengono prodotte attraverso la trascrizione del DNA aRNA, che a sua volta viene tradotto in proteina dai ribosomi. Tale processo è noto come dogma centrale della biologia molecolare. Alcuni geni sono trascritti in RNA ma non divengono proteine, assolvendo a fondamentali funzioni biologiche.
Sebbene la genetica giochi un ruolo importante nel determinare l'aspetto ed il comportamento dell'individuo, è la sua interazione con l'ambiente a determinare l'aspetto complessivo. Per questo motivo due gemelli identici, sebbene aventi lo stesso patrimonio genetico, possono avere diverse personalità.
Nella seconda parte del XIX secolo la teoria evoluzionistica di Charles Darwin andava via via affermandosi. Fu tuttavia il contributo del monacoceco Gregor Mendel a fornire la base teorica alla questione dell'ereditarietà dei caratteri, che Darwin aveva risolto ipotizzando il meccanismo, poi rivelatosi errato, della pangenesi. Le teorie di Mendel prevedevano l'assortimento indipendente dei caratteri e non il rimescolamento dei caratteri stessi proposto da Darwin. La pangenesi non aveva alcuna prova sperimentale alla sua base. In ogni caso, le tesi di Mendel furono ampiamente ignorate fino all'inizio del XX secolo, quando vennero riscoperte da altri biologi che si trovavano ad affrontare problemi simili.

SUD AMERICA


MUSICA RAGGAE

Il Reggae è un genere musicale originario della Giamaica essenzialmente discendente dallo ska, ma sviluppatosi propriamente come leggera variante del rocksteady. Esso inoltre, almeno nelle sue forme classiche, trae elementi dalla musica popolare giamaicana (Mento, Calypso) ma soprattutto dagli influssi R&B e soul nordamericani in voga negli States in quell'epoca.
Questa musica è solitamente accostata a periodi e movimenti giunti successivamente deviando e filtrando il genere musicale verso altre strade, completamente opposte a quelle delle sue origini e delle primissime diffusioni giovanili. Con l'avvento del culto religioso rasta, capeggiato da Bob Marley, il primo reggae infatti morì definitivamente. Marley trasformò il reggae non solo sotto l'aspetto musicale e ritmico, ma lo diffuse come culto vero e proprio, cambiando notevolmente quelle che erano le radici pure di questo specifico sound. Fu proprio con l'arrivo del roots reggae, che l'autenticità del sound originario scomparve per sempre[1]. In origine sostenuto da rude boy e skinhead, il reggae divenne poi simbolo del culto religioso giamaicano chiamato rastafarianesimo.
Rispetto alla musica rock, il reggae ha invertito sostanzialmente il ruolo del basso e della chitarra: in questo caso il primo strumento è il predominante, mentre il secondo risulta meno incisivo, pur essendo presente[12]. In una delle prime sessioni di registrazione di questo nuovo genere, venne usato l'organo e la chitarra ritmica per creare un altro tipo di sound. Il nuovo genere presentava un ritmo dall'andamento più spezzato e convulso rispetto al suo predecessore[13]. L'early reggae (così chiamato in seguito per distinguerlo da altre forme successive) era caratterizzato da molteplici sfumature: oltre alle sonorità tipiche dello ska e del rocksteady, erano presenti forti influenze soul, supportate da nuove introduzioni strumentali come l'organo e le chitarre. Anche gli spunti armonici risultavano essere variegati ed originali. Potevano essere presenti sia note cupe e malinconiche derivanti dal cosiddetto "rude boy sound", sia tonalità più fresche e rimbombanti tipiche di questo stile[1]. La diffusione del reggae venne decretata da gruppi come Beverleys All Stars, caratterizzati da robuste linee di basso, chitarra in levare, la batteria in rimshot (ovvero un colpo dato prendendo sia la pelle del rullante sia il bordo in metallo), e, come nel rocksteady, fiati meno presenti[11], largamente utilizzati invece nello ska. Il genere venne caratterizzato anche da una pesante ritmica in backbeat, ovvero quando l'accento sul secondo e quarto tempo simula il colpo di rullante in levare in un tempo di 4/4[3]. Questo backbeat è presente in tutti gli stili influenzati dalla musica africana mentre non è presente nella musica europea o asiatica. I batteristi reggae accentuano il terzo battito in un tempo di 4/4 con un colpo sulla grancassa[3]. Il reggae oltre allo ska e rocksteady, includeva come questi ultimi, influenze derivanti dalla musica tradizionale giamaicana (afro-caraibica), inclusi mento e R&B americano. Quando la gente chiese di che sonorità si strattasse, non si era ancora trovato un nome per questa variante ma alcuni dissero che suonava come "ragga", che significa grezzo, rozzo, vecchio. Il nome presto mutò in "raggay", e poi in reggae[9]. Si attribuì il merito della diffusione del termine ai Toots & the Maytals, che incisero un brano chiamato "Do the Reggay" nel 1968[14]. Prima di ciò, il termine "reggay" era usato per descrivere una danza in voga in Giamaica e non era associato allo stile di musica considerato oggi reggae[14]. Il termine reggae può essere utilizzato genericamente per definire diversi tipi di musica giamaicana, tra cui in maniera molto generica anche ska e rocksteady, o veri e propri sottogeneri come dub, dancehall e ragga. Il termine può anche essere usato per distinguere degli stili particolari emersi nei tardi anni 60.

MUSICA RAP

Il rap è uno stile musicale sorto negli Stati Uniti all'inizio degli anni settanta, e diventato parte di spicco della cultura moderna. Il termine è stato inventato dal cantante di colore Joe Tex. Il rap è la componente vocale della cultura hip hop e consiste essenzialmente nel "parlare" seguendo un certo ritmo, questa tecnica vocale è eseguita da un MC (freestyler), mentre il DJ (turntablist, beatmaking, scratching) accompagna l'MC. Insieme agli stili di ballo hip hop (specie la breakdance) e al graffiti writing, rapping e DJing sono tra i quattro elementi della cultura hip hop, nata presso la comunità afroamericana e latinoamericana[1] di New York nei primi anni settanta, come un riadattamento americano del dj style, uno stile di reggae giamaicano ritenuto il principale precursore di questo genere.
Tipicamente il rap consiste di una sequenza di versi molto ritmati, incentrati su tecniche come rime baciate, assonanze ed allitterazioni. Chi scandisce tali versi, cioè il rapper, lo fa su una successione di note ("beat") realizzata tramite il beatmaking, suonata da un dj e fornita da un produttore o più strumentisti. Questo "beat" è spesso creato usando un campionamento percussionistico di un'altra canzone, generalmente funk o soul. Inoltre molti altri suoni sono di frequente campionati, suonati con un sintetizzatore o una drum machine oppure creati con strumenti veri. A volte un brano rap può essere strumentale, e ciò viene fatto a scopo dimostrativo da un dj o un produttore. I testi delle canzoni affrontano perlopiù tematiche a sfondo sociale. Ma talvolta parlano anche d'amore.
A partire dai primi anni novanta l'hip hop è diventato parte di molte classifiche musicali ed oggi è diffuso in tutto il mondo, in vari stili. Sebbene questo genere musicale abbia varcato i confini delle produzioni underground per diventare di forte successo commerciale con artisti come 2pac, The Notorious B.I.G., Eminem, 50 Cent, Snoop Dogg e Jay-Z per citarne alcuni, negli Stati Uniti rimane vasta e fortissima la presenza di produzioni indipendenti. Ciò dimostra come il rap sia sì un fenomeno musicale, ma soprattutto una componente di una cultura oramai radicata all'interno del territorio statunitense. Questo genere si divide in varie correnti, tra cui il gangsta rap, il christian hip hop, il g-funk, l'alternative rap e l'hardcore rap, ed altri sottogeneri ancora.
Per poter cantare il rap, a differenza degli altri generi musicali,non è necessario possedere una voce eccellente. Molte canzoni rap assomigliano degli scioglilingua parlati molto velocemente.